Quesito
Si vuole sapere se il professionista che
interviene in condominio per la direzione di lavori straordinari possa
applicare l'Iva agevolata del 10%.
Parere
La risposta è negativa. Riportiamo, al
proposito, quanto affermato dall’Amministrazione finanziaria nella circolare n.
71 del 7 aprile 2000.
“Non rientrano nell'agevolazione le
prestazioni rese da professionisti in quanto
esse non hanno
ad oggetto la
materiale realizzazione dell'intervento
ma risultano a questo collegate solo in maniera
indiretta.
Va tenuto presente del resto che
tali prestazioni esulano
dalla ratio agevolativa della Direttiva
comunitaria, tesa ad incentivare
l'impiego di manodopera in
determinati settori ad alta intensità di
lavoro, e che il
legislatore nazionale, quando ha voluto estendere il beneficio di aliquota previsto per il settore edilizio
anche alle prestazioni
professionali, le ha espressamente
richiamate.
Pertanto, le prestazioni rese da
professionisti (ingegneri, architetti, geometri, ecc.), anche se inerenti agli
interventi di recupero
edilizio, restano assoggettate alla aliquota ordinaria del 20 per
cento”.
Quesito
Un condomino ha chiesto all’amministratore
come si debba ripartire la spesa di riparazione di una infiltrazione in un
garage di sua proprietà che ha come copertura un giardino di proprietà esclusiva.
Parere
Parere
Si tratta di una questione rispetto alla
quale il condominio e quindi l'amministratore sono del tutto estranei, non
riguardando una parte comune.
Se la devono vedere i due proprietari
interessati. E l'amministratore non deve
compiere alcuna attività.
Comunque la norma utilizzabile dai due
soggetti potrebbe essere l'art. 1125 del codice civile.
Quesito
Un condomino proprietario di un alloggio sito
al piano terra di uno stabile, lamenta consistenti fenomeni di umidità
risalente, per capillarità, dalla muratura perimetrale dell'appartamento.
Dagli accertamenti effettuati è emerso che il
solaio di calpestio è stato, a suo tempo eseguito, senza che fosse dotato di
una sottostante intercapedine areata. La costruzione dello stabile risale agli
anni ‘60 e la situazione negli ultimi
tempi è peggiorata al punto da rendere inagibile l'alloggio forse (ma non se ne
hanno ancora le prove) proprio a causa di una vena d'acqua.
Si chiede se sia possibile intravvedere in
tale situazione, qualche responsabilità a carico del condominio.
Parere
Dei danni derivanti da vizi e difetti dovuti
a vizio di costruzione, poiché di ciò sembra trattarsi nella fattispecie
descritta, qualora non sia più operante la garanzia decennale dell'appalto
prevista dall'art. 1669 del codice civile a carico dell'appaltatore-costruttore
o venditore, risponde certamente il condominio, sul quale incombe l'obbligo di
evitare che dalle parti comuni derivino danni a terzi.